23/02/10

Livelli di vitamina D e carcinoma colorettale

E’ stato ipotizzato che la vitamina D, molto importante per l’omeostasi del calcio e per il metabolismo delle ossa, svolga un ruolo protettivo nei confronti dei tumori, modulando la proliferazione cellulare e l’apoptosi e inibendo l’angiogenesi. Tali effetti possono avere particolare rilevanza a livello delle cellule intestinali capaci di produrre la forma attiva di questa vitamina. 
Negli oltre 500.000 partecipanti allo studio EPIC, reclutati in 10 Paesi europei, sono stati correlati i livelli circolanti di vitamina D all’inizio dello studio, con l’incidenza di tumori del colon retto. 
Rispetto ad un valore plasmatico medio di vitamina D di 50-75 nmoli/L, livelli più bassi e più alti sono risultati associati rispettivamente ad un maggiore (RR 1,32) o minore (RR 0,88) rischio di carcinoma colorettale. Tra i soggetti con concentrazioni di vitamina D nel quintile più elevato è stata determinata una riduzione del 40% della probabilità di sviluppare un tumore, soprattutto al colon, rispetto ai soggetti con valori nel quintile più basso. 
Tuttavia, per quanto riguarda l’assunzione con la dieta, la riduzione del rischio è risultata associata con l’apporto di calcio e non di vitamina D. 
Questi dati indicano quindi che in presenza di bassi valori plasmatici di vitamina D aumenta il rischio di carcinoma colorettale e sottolineano la necessità di ulteriori studi mirati a verificare che l'incremento dei livelli circolanti di vitamina D possa ridurre l’incidenza di tumori del colon-retto.

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