Nove britannici su dieci sono convinti di soffrire di allergia o intolleranza alimentare anche se invece sono perfettamente sani.
Uno studio della Portsmouth University ha infatti dimostrato che, sebbene il 20% degli adulti (circa 10 milioni di persone) pensano di essere intolleranti a qualche cibo, meno del 2% ha in realtà questo problema.
Il report 'The Wheat Hypersensitivity' è stato commissionato dal britannico Flour Advisory Bureau ed è stato riportato dal quotidiano Daily Mail.
Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno analizzato diversi studi sulla prevalenza delle allergie alimentari, causate da una reazione eccessiva del sistema immunitario, e delle intolleranze, simili alle allergie ma molto più lievi.
Ebbene, dai risultati è emerso che nel Regno Unito ci sono milioni di persone che limitano inutilmente la propria dieta, rinunciando a cibi preferiti e a sostanze nutritive importanti, nella falsa convizione di essere allergici. In genere, si rinuncia ad alimenti a base di latticini, ai farinacei e alle uova. Colpa anche dei test diagnostici diffusi sul web, moltissime persone pensano di soffrire di qualcosa che in realtà non hanno.
''La nostra preoccupazione - ha spiegato Carina Venter, dietologa specializzata in allergie - è che le persone facciano diagnosi di allergie in realtà inaffidabili e potrebbero mascherare malattie diverse che rimangono non diagnosticate e non trattate''. Non solo. In questo modo, si rischia di rinunciare a sostanze nutritive davvero importanti. Rinunciare ai farinacei, anche se non si è intolleranti, potrebbe portare ad esempio a una carenza di vitamine del gruppo B.
Evitare di mangiare prodotti lattiero-caseari, invece, può provocare un abbassamento dei livelli di calcio, fondamentali per mantenere le ossa forti.
''Quando ci si sente male - ha detto Venter - è quasi una reazione naturale cercare di collegare tutto a quello che si è mangiato. Ma chi crede di avere sintomi legati a un alimento ha bisogno di chiedere aiuto al medico di famiglia che può indirizzarlo a un centro specializzato in allergie oppure a un dietologo''.
''I bambini - ha continuato - sono più soggetti a problemi nutrizionali quando alcuni cibi sono esclusi dalla loro dieta, quindi è fondamentale che ricevano una diagnosi corretta''.
La dietologa ha infatti denunciato il fatto che molte neo-mamme troppo spesso diagnosticano da sole ai propri figli qualche intolleranza alimentare. Lo studio condotto dai ricercatori britannici ha coinvolto quasi mille bambini e ha rilevato che più della metà ha escluso dalla propria dieta un alimento nel primo anno di vita.
Tuttavia, i test effettuati dagli scienziati hanno mostrato che solo un bambino su 25 in realtà soffriva di allergia o intolleranza alimentare. ''Le mamme tendono a collegare ogni rash, mal di pancia, diarrea o pianto a un allergia o intolleranza alimentare'', ha detto Venter. Eppure, spesso il cibo non ha nessuna colpa.
24/01/10
G.B.: nove persone su dieci pensano avere intolleranza
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