Trecentocinquanta milligrammi al giorno: questa la dose media quotidiana di magnesio consigliata dai medici per aiutare l’organismo e garantire il giusto equilibrio psico-fisico.
Il magnesio è uno degli oligoelementi più importanti per il corpo umano poiché è coinvolto come co-fattore in oltre 300 reazioni tra gli enzimi e contribuisce a gestire ansia e stress, oltre che a prevenire l’osteoporosi e i dolori legati al ciclo mestruale.
Ma forse non si conoscono a fondo i reali benefici che si possono ottenere dal giusto utilizzo del magnesio: un italiano su cinque, infatti, ne è carente.
La causa? Spesso la mancanza di magnesio è legata ad una alimentazione scorretta o a diete a basso contenuto calorico che, inevitabilmente, causano una diminuzione dell’apporto di vitamine e oligoelementi importanti per l’organismo.Il tipo di alimentazione che molti giovani seguono di certo non aiuta: panini, pizze e pranzi ‘mordi-e-fuggi’ sono veri e propri nemici di una dieta sana e bilanciata.
Ed ecco che le conseguenze si leggono sul corpo: insonnia, nervosismo e a tratti stati depressivi.
Il magnesio, inoltre, gioca un ruolo fondamentale nella creazione degli osteoblasti, le cellule incaricate di costruire il tessuto osseo: una carenza di magnesio, dunque, provoca l’aumento del rischio di osteoporosi.
Studi sui diabetici hanno, invece, dimostrato che scarse quantità di magnesio sono state riscontrate proprio nei soggetti affetti da questa patologia e sembra che la carenza del prezioso minerale sia tra le cause di una maggiore resistenza all’insulinoterapia.
Il magnesio riveste un ruolo fondamentale anche per le donne che si avvicinano alla menopausa e per quante soffrono di sindrome pre-mestruale: la mancanza dell’oligoelemento sarebbe, infatti, una delle cause di sofferenza fisica a ridosso del ciclo.
Come rimediare a questa carenza? Principalmente prestando maggiore attenzione alla dieta, evitando l’uso-abuso di lassativi, alcol e diuretici.Insomma la lotta per difendere il prezioso magnesio parte dalla tavola: spazio a cereali, legumi, verdura e frutta secca; latte, yogurt e cioccolato non possono mancare durante la prima colazione e, soprattutto per gli anziani, gli integratori alimentari possono essere la soluzione ideale.
03/11/08
Il Magnesio: l'alleato del benessere del nostro organismo
01/10/08
Bambini ed energy drink: l'allarme lanciato dall'Istituto Superiore della Sanità
Energy drink e infanzia, un binomio che preoccupa la comunità scientifica e gli organismi sanitari internazionali.
Sempre più under-18 sono affascinati da queste bevande: bambini e adolescenti consumano con regolarità gli energy drink mettendo a rischio la loro salute.
È questo l’allarme lanciato da un team di esperti dell’Associazione Drug Education britannica e raccolto anche nel nostro Paese dall’Istituto Superiore di Sanità.
Oltre a rendere teen-ager e bambini iperattivi, queste bevande sono in grado di causare un aumento della pressione, palpitazioni e mal di testa, in casi di consumo elevato.
“Oltre ad acqua, zuccheri, coloranti e aromi, questi drink contengono ‘sostanze energizzanti’, appunto, come taurina, caffeina, ginseng e guaranà. Questi ingredienti, in un organismo in formazione e non ancora completo sotto il profilo metabolico, potrebbero generare effetti indesiderati”, come ha spiegato il dottor Emanuele Scafato, direttore del Reparto Salute della Popolazione dell’ISS italiano.
Gli energy drink dovrebbero essere sconsigliati a bambini, donne in gravidanza e soggetti con problemi cardiovascolari, stando a quanto affermato da Scafato: “i bambini, durante la loro crescita, necessitano di proteine, carboidrati, grassi e non di sostanze che non hanno alcun valore nutrizionale”.
29/08/08
Fosforo: il minerale della memoria
l fosforo è un elemento isolato per la prima volta nel 1669 dal chimico tedesco Henning Brand: nel tentativo di distillare i sali residui dell'evaporazione dell'urina, Brand produsse un materiale bianco, luminescente al buio (da allora, la parola fosforescente è usata per descrivere i materiali che emettono luminescenza al buio senza bruciare).
Il fosforo è abbondante nelle cellule degli esseri viventi, del cui metabolismo è un componente essenziale: è presente nelle molecole del DNA, è un elemento strutturale di denti, ossa e cellule, è indispensabile in diversi processi di produzione di energia e nella trasmissione degli impulsi nervosi.
Al fosforo (e in generale al consumo di pesce) viene attribuito un effetto positivo sull'intelligenza e sulla memoria.
La dose dose raccomandata di fosforo è di 800 mg al giorno per gli adulti, 300 mg per i neonati fino ai 6 mesi e 1200 mg al giorno per gli adolescenti e i giovani dagli 11 ai 24 anni.
Una dieta equilibrata è sufficiente a soddisfare il fabbisogno quotidiano di fosforo, ma in particolari condizioni cliniche di malassorbimento possono determinarsi difficoltà nella crescita, disturbi ossei, osteoporosi, alterazioni della conduzione nervosa, stanchezza mentale e fisica.
Fonti alimentari di fosforo sono pesce, cereali, verdure, latte, carni bovine, pollame e legumi.
10/08/08
Semplici consigli per prevenire la stipsi
La stipsi – o stitichezza - è una delle condizioni patologiche più diffuse, soprattutto tra le donne. Ecco alcuni semplici consigli per prevenirla regolarizzando il proprio intestino.
Praticare un po' di attività fisica tutti i giorni.
Mangiare almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura.
Preferire pasta, pane e cereali integrali, ricchi di fibre che agevolano il transito intestinale.
Bere molta acqua e liquidi, in modo da ammorbidire le feci e favorirne l'evacuazione.
Evitare alcool e grassi animali, che svolgono un'azione irritante sull'intestino.
Assumere prodotti naturali a base di fibre vegetali solubili, come il glucomannano
02/08/08
Mangiamo in spiaggia?
La famiglia al mare ha solitamente una caratteristica: quella di mangiare sulla spiaggia.
Non sono pochi i nuclei familiari sulle spiagge italiane con borse frigo piene di leccornie e bibite invitanti. Eppure, per la maggior parte di queste persone, mangiare sulla spiaggia è come mangiare a casa, partendo dal primo, passando per un secondo sostanzioso ed un contorno ben condito, il tutto annaffiato da bibite gassate, birra e vino.
Niente di più sbagliato.
In spiaggia si può mangiare, ma con giudizio.
In realtà, bisognerebbe fare un pasto a base di carboidrati, verdure condite con poco olio extravergine e frutta, il tutto innaffiato da acqua oligominerale. Ma, per essere precisi, ogni componente della famiglia dovrebbe mangiare in maniera a lui appropriata...
I bambini devono prediligere verdura e frutta.
Questi alimenti danno loro vitamine e reintegrano i sali minerali persi con la sudorazione; per renderli appetibili si può provare ad aggiustarli in maniera particolare.
L'ideale è comunque una bella e colorata insalata di pasta con pomodoro crudo e basilico. Importante anche dar loro da bere acqua minerale, ma non fredda.
Vanno accuratamente evitate i cibi troppo elaborati, tipo lasagne, tortelloni o similari, e anche panini con insaccati; evitate anche dolci troppo pieni di grassi.
Gli anziani devono puntare innanzitutto su una buona idratazione, bevendo almeno 2 litri di acqua e su cibi sani e nutrienti; se siete donne, mangiate spesso del formaggio, vi aiuterà ad allontanare lo spettro dell'osteoporosi.
Anche il caffé può darvi una mano a tirarvi su, a patto che vi limitiate ad una tazzina dopo il pranzo. Se avete bisogno di riposare, infine, scegliete un luogo ombreggiato e ventilato e non dimenticate di coprire la pancia per evitare congestioni.
Anche per gli adulti vale il consiglio dato per i bambini, cioè quello di prediligere verdura e frutta. Se si soffre di cali di pressione, è consigliabile mangiare anche delle patate bollite condite con sale ed olio extravergine.
Vanno, invece, evitati i cibi troppo grassi (fritture, formaggi stagionati, gelati e dolci con crema e panna, ecc.).
La digestione del pranzo
Solitamente i conti di quanto tempo si impiega a digerire il pranzo li fanno i bambini, impazienti di rituffarsi in acqua.
Il tempo di digestione, invece, è anche un metro di valutazione per la pesantezza degli alimenti ingeriti, che fa riflettere e decidere anche per cibi più salutari, più digeribili e, quindi, meno dannosi.
I pasti ideali sono, ad esempio, la pizza margherita, che è un alimento completo e facilmente digeribile, l'insalata di riso, perché non venga appesantita dalla presenza di uova, formaggio e würstel, che, con il caldo, deperiscono facilmente, un panino caprese (mozzarella e pomodoro), condito con olio extravergine, che apporta tutti i nutrienti necessari ed è anche molto pratico..
Ai limiti estremi troviamo, da un lato, tutti i cibi molto elaborati (primi molto conditi, fritture, ecc.) e dall'altro la sola frutta, capeggiata dall'anguria, che è acqua per il 95%.
11/07/08
Ecco i 10 'supercibi' da includere nella dieta
New York - Non compaiono spesso sulla nostra tavola, eppure, secondo il nutrizionista Dr. Jonny Bowden che scrive oggi per Abc News, questi dieci cibi sono un vero toccasana.
Ecco dunque la lista per la prossima spesa al supermercato.
Barbabietole.
Sono un'ottima fonte di folato e betaina, due sostanze che abbassano i livelli di omocisteina nel sangue, un composto che puo' danneggiare le arterie e aumentare il rischio di malattie cardiache.
In piu' i pigmenti naturali - betacianine - delle barbabietole si sono provati dei potenti anti-cancerogeni nei test sui topi.
Il cavolo (famiglia delle crucifere).
Da apprezzare soprattutto per il contenuto di sulforafano, un composto chimico che aiuta la produzione di enzimi nel corpo che combattono i radicali liberi e riducono il rischio di cancro.
Guava, un frutto tropicale, con un'altissima concentrazione di fibre e di licopene, un antiossidante che tiene lontano il cancro alla prostata.
La bieta, ricca di luteina e zeaxantina, dei carotenoidi che proteggno la retina dai danni dell'invecchiamento.
La cannella.
Tiene sotto controllo gli zuccheri nel sangue.
La portulaca (Portulaca oleracea), comunemente considerata una pianta infestante, andrebbe invece usata a tavola (come il prezzemolo o per la preparazione di salse) perche' ricchissima di grassi omega-3; inoltre contiene grandi quantita' di melatonina, un antiossidante che aiuta a prevenire i tumori.
Succo di melagrana. Abbassa la pressione e fornisce molta vitamina C.
Bacche di Goji, dall'alto potere antiossidante. I loro zuccheri inoltre abbassano la resistenza all'insulina - fattore di rischio del diabete - nei topi.
Prugne secche. Hanno grandi quantita' di acidi neoclorogenico e clorogenico, degli antiossidanti potenti, anche qui efficaci nel prevenire i tumori.
Semi di zucca. Sono molto ricchi di magnesio.
E una dieta ricca di magnesio aiuta a vivere piu' a lungo, secondo una recente ricerca francese.
Lotta all'obesità infantile: i genitori devono dare il buon esempio
Le abitudini alimentari dei genitori influenzano in maniera significativa quelle dei loro figli e questo è un dato di cui va tenuto conto quando si mettono a punto campagne di lotta e prevenzione all’obesità infantile.
Una ricerca condotta dagli studiosi della Oklahoma State University su 239 genitori ha scoperto che ne esistono principalmente di due tipi: un gruppo, definito “autoritario”, che proibisce alcuni cibi e preme affinché i bambini mangino frutta, verdura e altri alimenti; un altro gruppo, invece, è più ‘permissivo’ e lascia che i bambini mangino ciò che desiderano.
Tra questi due gruppi, però, i ricercatori hanno individuato una via di mezzo che, come spesso accade, rappresenta l’approccio più efficace: genitori abbastanza autoritari su certi divieti alimentari, ma che scelgono a loro volta di mangiare sano dando un esempio che viene facilmente seguito dai figli.
“Ciò dimostra che combattere l’obesità infantile non è semplice se non si tiene conto del contesto familiare e non si chiede ai genitori un diretto coinvolgimento anche personale nella battaglia” ha spiegato sul numero di luglio del Journal of the American Dietetic Association Laura Hubbs-Tait, che ha guidato lo studio.
01/07/08
Mandorle per tutti
Pare che le mandorle siano da raccomandare oltre che per i loro benefici effetti sull'ipercolesterolemia e sul diabete, anche per le loro potenzialità come prebiotici.
In particolare sarebbe la farina di mandorle ad avere un effetto prebiotico sulla flora intestinale.
E tra l'altro se private della loro parte lipidica le mandorle non avrebbero l'effetto prebiotico che quindi sarebbe proprio legato al loro contenuto lipidico.
Per il momento gli esperimenti sono stati effettuati su colture in vitro di batteri fecali, nelle quali si è evidenziato lo sviluppo di microflora benefica.
Tuttavia i ricercatori auspicano a breve buoni risultati anche sull'intestino umano in vivo.
26/06/08
Entro 2015 metà italiani grassi, allarme bambini
Roma - Nel 2015 gli obesi adulti in Italia saranno 28 milioni, aumentando del 40%, mentre per i bambini sara' una vera "epidemia", con un aumento di obesi del 200%.
E' l'allarme lanciato da Michele Carruba, Direttore del Centro Studi e Ricerche sull'Obesita' dell'Universita' di Milano, nell'ambito del convegno "Il costo sociale degli stili di vita" che si e' svolto oggi al Sanit.
"Gli individui adulti in Italia che sono in soprappeso - ha ricordato Carruba - sono 16 milioni, a cui vanno aggiunte 4 milioni di persone obese con evidenti aggravi sul costo sostenuto dallo Stato per garantire la loro salute.
Questo altissimo numero di malati incide sul servizio sanitario nazionale per ben 22,8 miliardi di euro (dato del 2005). Ogni singola persona in sovrappeso costa allo stato 878 euro ogni anno, gli obesi 1653 euro, i gravemente obesi 2220 euro".
E' la cultura del Paese, sottolinea il nutrizionista, che deve cambiare.
"Finche' il singolo non si rendera' conto che l'obesita' e' un problema medico anziche' estetico non si si riuscira' mai a diminuire l'incidenza di questa malattia del benessere".
Un fenomeno contro il quale Federalimentare promette di proseguire nel suo impegno, come ha sottolineato, sempre al Sanit, il Direttore Generale Daniele Rossi, che ha ricordato la promozione di una Piattaforma Nazionale su dieta, attivita' fisica e salute.
Che prevede, tra le altre cose, la promozione presso le Aziende associate dello sviluppo di una gamma di prodotti alimentari con diverso contenuto energetico e nutrizionale e di avvio della progressiva riduzione delle porzioni nei propri prodotti; l'adozione sulle confezioni di tutti i prodotti destinati ai consumatori finali della "etichettatura nutrizionale"; la riduzione dei contenuti di acidi grassi trans derivanti da processi di lavorazione, secondo quanto raccomandato dall'OMS; il monitoraggio della conformita' dei messaggi pubblicitari ed adozione dei codici di autodisciplina; l'eliminazione di alcuni prodotti dai distributori automatici nelle scuole dell'obbligo; una campagna responsabile sulle bevande alcoliche, con particolare riguardo alla donne in gravidanza e alla guida responsabile dei veicoli.
"Numerose - ha ribadito il direttore di Federalimentare - sono le iniziative volontarie messe in atto da parte dell'intero sistema associativo di Federalimentare quale contributo responsabile alla prevenzione dell'obesita' ed al consumo consapevole dei prodotti alimentari in un'ottica antiproibizionistica e favorevole ai meccanismi di autoregolazione e competenza individuale", dalla riduzione di grassi e di sale nell'industria delle carni all'etichettatura nutrizionale, fino al monitoraggio della conformita' dei messaggi pubblicitari e all'organizzazione del "Mese del consumatore informato" in occasione di "Apertamente.
L'Industria alimentare apre le porte al pubblico", nel mese di novembre 2008, con visita alle aziende sul territorio nazionale. "I risultati ottenuti - ha commentato Daniele Rossi - testimoniano l'efficacia di iniziative volontarie frutto del buonsenso e della collaborazione con le Istituzioni anziche' di una logica solo proibizionistica.
Negli anni l'industria alimentare italiana ha sempre dimostrato attenzione alla sicurezza e alla qualita' dei propri prodotti, non solo i piu' apprezzati ed imitati nel mondo ma anche quelli che tengono in maggior considerazione la salute dei consumatori, in un ambito di valorizzazione della dieta mediterranea, oggetto oramai di valutazione persino da parte dell'Unesco.
A Novembre faremo il punto della situazione ad un anno dalla costituzione della Piattaforma unitamente a Altroconsumo, Federconsumatori e Unione Nazionale Consumatori".
25/06/08
Una dieta salutare allunga la vita
Mangiare sano allunga la vita: non è un vecchio consiglio della nonna ma la conclusione definitiva di uno studio che ha messo a confronto gli effetti sulla salute e la longevità di dieta mediterranea e dieta statunitense.
Gli scienziati della Harvard University hanno studiato le abitudini alimentari di oltre 72000 donne che sono state seguite dal 1984 al 2002.
Alle volontarie veniva proposto, ogni 2 e ogni 4 anni, un questionario finalizzato a valutare il tipo di regime alimentare seguito regolarmente e altre abitudini come fumo, sedentarietà, utilizzo di vitamine e altri fattori-chiave dello stile di vita.
Nel corso dei 18 anni di follow-up, 6.011 donne sono decedute e, secondo quanto scoperto dai ricercatori americani, un quinto delle donne che erano abituate a mangiare meglio e di meno erano anche meno esposte al rischio di morire per ogni causa, soprattutto per quelle legate a problemi cardiovascolari.
Le donne che erano solite seguire una dieta ricca di carne rossa, grassi, zuccheri raffinati avevano, invece, un 22% di probabilità in più di morire a causa di un infarto o un ictus e il 16% di rischio in più di morire a seguito di un cancro.
L’effetto positivo o negativo delle a dieta era indipendente da altri fattori di rischio legati allo stile di vita.
Christin Heidemann, coordinatrice dello studio, ha sottolineato sulla rivista scientifica Circulation, che la dieta per la longevità è ricca di pesce, carne bianca, frutta e ortaggi, legumi e grano integrale, mentre è bene evitare di eccedere con fritti, carne rossa, zuccheri complessi e grassi.
“La nostra ricerca non dimostra un legame diretto tra alcuni cibi e rischio cardiovascolare, ma conferma un collegamento tra i tipi di alimenti assunti regolarmente e il rischio di ammalarsi in generale”, ha concluso la ricercatrice.
12/05/08
I genitori influenzano cattive abitudini dei bimbi
Roma - Poco latte, ancora meno verdura e tanti dolci. E' il quadro sull'alimentazione dei bambini che emerge dallo studio condotto dall'Ospedale Pediatrico Bambino Gesu', nell'ambito di un progetto sostenuto dalla Regione Lazio-Assessorato alle Politiche Sociali, sulle abitudini alimentari delle famiglie del Lazio (campione composto da 600 nuclei familiari).
Cattive abitudini dove ad avere il ruolo di "esempio" negativo sono i genitori piu' che la televisione.
I risultati dello studio saranno presentati nel corso del convegno 'La Prevenzione nutrizionale delle patologie cronico-degenerative dell' adulto, in eta' pediatrica, nel Lazio' che si terra' il 13 maggio prossimo a Roma presso la Sala Tevere della Regione Lazio a partire dalle 9.30.
Che il rapporto tra i bambini e il cibo non fosse dei migliori e' cosa nota. Negli ultimi 10 anni, infatti, l'incidenza di sovrappeso e obesita' ha subito ultimi 5 anni, gli obesi sono cresciuti del 25%.
Il dato che piu' colpisce e' la tendenza dell'esempio alimentare che si ha in casa, rispetto a quello della scuola, della tv o degli amici.
Se e' infatti vero che il 28% dei bambini assume latte meno di una volta a settimana, la percentuale peggiora negli adulti salendo fino al 35%.
Spesso una cattiva educazione alimentare del bambino e' 'trasmessa' dai genitori.
Individuato il fenomeno, grazie allo studio coordinato dall'Unita' Operativa di Dietologia Clinica del Bambino Gesu', e' possibile utilizzarlo per innestare processi virtuosi.
Mamma e papa' possono essere, infatti, i migliori veicoli di uno stile di vita improntato a una sana alimentazione.
Il 76,4% dei figli sono per esempio disposti ad assaggiare un nuovo alimento, superando anche le resistenze neofobiche, se lo ha visto mangiare da uno dei due genitori.
Stando sempre ai risultati dello studio del Bambino Gesu' per quanto riguarda i principali pasti quotidiani e' la famiglia a determinare in larga misura le abitudini dei bambini, mentre per le merende o, comunque, per l'alimentazione occasionale, e' la tv a indirizzare pesantemente le scelte e le voglie (piu' del 50% dei casi).
Tra i prodotti alimentari reclamizzati quotidianamente sul piccolo schermo, sono le patatine (22,9) e le merendine (20,1) a fare maggiormente presa sulle menti dei ragazzi.
Ma e' forte anche l'impatto di gelati (15,7) e bibite (12,4).
07/05/08
Allergia a noccioline: forse 5 anni per debellarla
New York - Sono sempre piu' numerosi i bambini che soffrono di allergie alimentari; in particolare, quella alle noccioline, una delle piu' comuni e che, al contrario di altre, spesso non regredisce crescendo, colpisce negli Stati Uniti circa l'1% dei minori sotto i 5 anni.
I casi sono in costante crescita da oltre un decennio.
La soluzione sembra tuttavia piu' vicina, secondo alcuni esperti americani che dicono che una forma di immunoterapia potrebbe presto debellare l'allergia alle noccioline.
Il Dr. Wesley Burks, esperto della Duke University Medical Center di Durham, North Carolina, scrive sulla rivista medica Lancet: "Fra cinque anni potrebbe essere possibile una forma di immunoterapia, ci sono molti studi in corso".
Si tratta di una terapia che modifica la risposta dell'organismo di una persona da allergica a non allergica.
Una tecnica in fase di sperimentazione utilizza proteine geneticamente modificate delle noccioline.
Altri approcci sono ugualmente promettenti, continua Burks, come l'uso di una pianta medicinale cinese, attualmente testata su animali.
02/05/08
Il cacao in gravidanza previene la preeclampsia: merito della teobromina
Via libera al cioccolato in gravidanza, purché sia fondente e ricchissimo di teobromina, un alcaloide che stimola il battito cardiaco, rilassa i muscoli lisci e dilata i vasi sanguigni e che aiuta a prevenire la preeclampsia.
Lo dimostrerebbe una ricerca condotta da Elizabeth Triche della Yale University di New Haven che ha indagato sui potenziali benefici garantiti dal cacao fondente su 2.291 donne che avevano partorito.
Alle pazienti è stato chiesto di riferire quanto cioccolato avessero assunto nel primo e nel terzo trimestre di gravidanza e i ricercatori hanno anche analizzato le quantità di teobromina nel sangue del cordone ombelicale.
Ebbene, le donne che avevano consumato le più elevate quantità di cacao erano anche quelle che avevano partorito bambini con le più alte concentrazioni di teobromina nel loro cordone ed erano le meno esposte al rischio di sviluppare la preeclampsia, un disturbo caratterizzato da un aumento allarmante della pressione sanguigna e da un eccesso di proteine nelle urine.
In particolare, ha spiegato la studiosa statunitense sull’autorevole rivista scientifica Epidemiology, le donne che assumevano cinque o più porzioni di cioccolata alla settimana nel terzo trimestre di gravidanza avevano una riduzione del rischio di preeclampsia pari al 40% rispetto a quelle che mangiavano solo un pezzo di cioccolato alla settimana.
I ricercatori hanno confermato lo stesso collegamento tra cacao e minore rischio di preeclampsia per il consumo di cacao nel primo trimestre (anche se la percentuale di rischio scendeva solo del 19%).
Semaforo verde, quindi, al cioccolato, purché sia assolutamente fondente, altrimenti la quatità di teobromina rischia di essere minore a tutto vantaggio di zuccheri e calorie che di certo non fanno bene in gravidanza!
16/04/08
Una dieta ricca di fibre e vitamine e povera di proteine animali riduce i rischi cardiovascolari
Adottare una dieta ricca di frutta e verdura e a basso contenuto di proteine animali si traduce in un netto abbassamento del rischio cardiovascolare nelle donne di mezza età.
Lo confermerebbe una ricerca pubblicata nei giorni scorsi sugli Archives of Internal Medicine e condotta da Teresa Fung del Simmons College di Boston.
Gli scienziati statunitensi hanno valutato l’effetto della dieta chiamata DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension) su 88.517 donne – che avevano preso parte all’ampio studio nazionale sulla salute delle infermiere – tra i 34 e i 59 anni, arruolate nel 1980.
Alle volontarie è stato chiesto di compilare un questionario sull’alimentazione seguita regolarmente e il follow-up è durato 24 mesi durante i quali si sono verificati 2.129 attacchi cardiaci non fatali, 976 decessi causati da problemi cardiaci e 3.105 ictus.
Alle partecipanti era stato assegnato un punteggio per ogni fattore della propria dieta aderente alle indicazioni della dieta DASH, caratterizzata prevalentemente da grosse quantità di frutta e verdura e di fibre, potassio, magnesio e calcio, nonché da basse quantità di proteine animali e cibi ad alto contenuto di grassi e colesterolo.
Anche dopo aver tenuto in conto di fattori di rischio cardiaco, i ricercatori hanno concluso che maggiore era l’aderenza alla dieta DASH e minore era il rischio cardiovascolare.
Le donne che seguivano con attenzione lo stile alimentare indicato vedevano scendere il rischio di sviluppare disturbi cardiovascolari del 24% e del 18% quello di subire un ictus.
Anche analizzando campioni di sangue di alcune donne, è emerso che i livelli di due markers cardiovascolari disunivano all’aumentare dell’aderenza alla dieta DASH.
Dieta sbagliata della madre nuoce al bimbo
Wahinghton - La buona nutrizione inizia molto presto, gia' nella pancia della mamma.
Lo ha scoperto una ricerca dell'Universita' di Southampton, secondo cui un'alimentazione insufficiente della mamma ancora prima del concepimento crea grossi problemi al bambino.
I ricercatori, che hanno pubblicato lo studio sul Journal of Physiology, hanno nutrito dei topi femmina nel periodo dell'ovulazione con una dieta a basso contenuto di proteine, facendoli poi accoppiare.
I piccoli hanno manifestato da subito problemi di salute: 'Erano ipertesi, con problemi ai vasi sanguigni e ai reni - ha spiegato Adam Wilkins, che ha coordinato lo studio - non necessariamente questi problemi riguardano anche l'uomo, ma di sicuro dopo questa scoperta bisognera' investigare su questa possibilita''.
05/03/08
Le 10 regole per avere le gambe in piena forma
Roma - Le gambe sono lo specchio piu' fedele della salute, lo stile di vita e lo stato nutrizionale di una donna: per questo occorre rispettare dieci semplici regole per mantenerle in forma.
Almeno secondo il Prof. Pier Luigi Rossi, Medico Specialista in Scienza della Alimentazione dell'Ospedale San Donato di Arezzo, che partecipa oggi presentazione della campagna educazionale "Piu' salute alle gambe", in collaborazione con la SIFL, la Societa' Italiana di FleboLinfologia, e con la associazione internazionale 'Femme Sante' Sante' Femme - Donna Salute Salute Donna', presieduta da Rosanna Lambertucci.
Anzitutto, attenzione ai carboidrati: il primo 'must' del decalogo e' quello di non superare la dose massima giornaliera di 150 grammi (ma non meno di 130). Importante anche scegliere alimenti a bassa densita' glucidica (contenuto di carboidrati in un grammo) e preferire quelli integrali, meglio se nella prima parte della giornata, limitando l'apporto di carboidrati nella cena.
Mangiare spesso, mangiare poco: cinque pasti al giorno, colazione, spuntino mattutino, pranzo, merenda e cena.
Mangiare ogni tre ore e' consigliabile per mantenere la glicemia al di sotto del valore di 120 mg/dl.
Mangiare quattro alimenti alcalinizzanti per ogni alimento acidificante, per evitare la cellulite e la sindrome varicosa nelle gambe; l'80% degli alimenti deve venire dal mondo vegetale e il 20 % da alimenti di origine animale.
Non a caso l'esperto consiglia di mangiare cinque porzioni di frutta (tre) e di verdura (due) durante la giornata per lo piu' crudi, e fare un deciso uso di centrifugati composti da verdura e frutta combinate assieme, per introdurre minerali, vitamine, nutrienti ad azione nutraceutica capaci di bloccare gli effetti aggressivi, degenerativi dei radicali liberi dell'ossigeno e dell'azoto che si formano nei mitocondri cellulari.
Va eliminato il sale da cucina: e' salutare passare dal gusto salato al gusto acido ed usare l'aceto balsamico o di altro tipo al posto del sale, e introdurre alimenti ricchi di calcio.
Utile inoltre bere acqua con un pH superiore a 6, almeno 10 bicchieri al giorno e scegliere acqua minerale con un residuo fisso secco al di sopra di 300 mg/ litro.
Ottimo anche camminare molto: almeno 10.000 passi al giorno.
Il movimento delle gambe infatti accelera la velocita' del flusso sanguigno contribuendo a rimuovere il grasso sottocutaneo in particolare accumulato nelle cosce.
E poi fare ginnastica respiratoria con tre movimenti (profonda inspirazione, trattenere il respiro, profonda espirazione) per almeno due minuti.
Infine, l'esperto raccomanda di ridurre il peso corporeo, in particolare l'eccesso della massa grassa addominale, glutei e radice coscia ed eliminare la disbiosi intestinale assumendo alimenti probiotici e prebiotici, nonche' ricorrendo a tisane preparate con finocchio dolce, menta piperita, anice ad azione camminativa.
04/03/08
Il thè nero contiene delle sostanze che aiutano a prevenire il diabete
Siete amanti del tè nero? Secondo i ricercatori della Dundee University sarete allora abbastanza protetti dal diabete di tipo 2.
Gli studiosi scozzesi, in collaborazione con i colleghi dello Scottish Crop Research Institute, hanno analizzato il tè nero in laboratorio e hanno scoperto che alcune sue componenti, come le teflavine e le terubigine, riescono a ‘mimare’ perfettamente il meccanismo di azione dell’insulina.
In particolare, gli scienziati guidati da Graham Rena, hanno osservato che queste sostanze riescono a imitare l’azione dell’insulina su una proteina che, nei topi, nei moscerini da frutta e nei vermi, ha già dimostrato di giocare un ruolo-chiave nel rapporto tra dieta e salute.
Secondo i ricercatori, è possibile che questi componenti del tè svolgano la stessa azione nell’organismo umano riuscendo, quindi, a prevenire lo sviluppo del diabete.
Lo scienziato scozzese ha spiegato, sull’ultimo numero della pubblicazione scientifica Aging Cell, che verranno condotte ulteriori ricerche in proposito: “per ora si tratta di uno studio preliminare che certamente dimostra i benefici effetti procurati dal tè e dai suoi componenti sulla prevenzione del diabete e per la salute in generale, ma certamente andranno condotti degli esperimenti clinici sugli uomini prima di poter dare a questa ipotesi una validità scientifica” ha concluso Rena.
03/03/08
Anoressia: progetto del governo per prevenzione
29/02/08
Latticini per combattere l'ipertensione
Nuova conferma che alcuni latticini a basso contenuto di grassi possano aiutare a tenere sotto controllo la pressione sanguigna.
La notizia arriva dagli Stati Uniti dove, presso il Brigham and Women’s Hospital di Boston, l’equipe di ricerca guidato da Lu Wang ha analizzato gli effetti del consumo regolare di latte scremato e yogurt su 28.886 donne con oltre 45 anni per scoprire che coloro che consumavano regolarmente questi prodotti vedevano scendere il rischio di sviluppare l’ipertensione e nei successivi dieci anni.
Gli studiosi hanno coinvolto le volontarie chiedendo loro di compilare dei questionari relativi alle loro abitudini alimentari e di sottoporsi a regolari misurazioni della pressione.
Durante il follow-up, durato dieci anni, è stata diagnosticata l’ipertensione a 8710 donne ma, spiegano gli studiosi, il rischio era dell’11% più basso per quelle che consumavano le più alte quantità di prodotti caseari light.
Al contrario, non risulta ancora chiaro quale sia l’ingrediente che regala questo effetto protettivo, anche se è emerso chiaramente un risultato evidente in riferimento al consumo di latte e derivati non scremati, il che potrebbe essere spiegato con l’ipotesi che i grassi saturi contenuti in questi prodotti annullino i benefici garantiti dal calcio o da altre sostanze nutrienti contenute nei latticini.

I ricercatori sottolineano sulla rivista Hypertension che precedenti ricerche avevano dimostrato che i benefici maggiori derivano dal prodotto intero più che da integratori di calcio e vitamina D: “in ogni caso i nostri risultati dimostrano l’importanza di una sana alimentazione e del giusto apporto di alcuni principali micronutrienti nell’organismo” commenta lo studioso statunitense.
Succo di mirtilli aiuta a prevenire infezioni urinarie
Il succo di mirtilli potrebbe aiutare le donne a prevenire leinfezioni del tratto urinario.
Questo e' quanto emerso da una revisione di diversi studi pubblicata sulla rivista 'The Cochrane Library'.
I ricercatori hanno eleborato i dati di 10 studi che hanno coinvolto 1.049 individui. Dai risultati dell'analisi e' emerso che il succo di mirtilli e' efficace nel prevenire le infezioni urinarie comuni, in particolare tra le donne, se assunto per un periodo di almeno 12 mesi.
Il succo, pero', sembra non aver alcun effetto sulle persone anziane o su quelle che fanno uso di cateteri.
Tuttavia, i risultati di questa revisione sono importanti, considerato che le infezioni del tratto urinario sono 50 volte piu' comuni nelle donne che negli uomini.
Infatti, si stima che il 30 per cento delle donne sia colpita da una infezione della vescica urinaria.
Secondo gli autori dello studio, il succo di mirtilli contiene una sostanza che rende difficile per i batteri, soprattutto per l'Escherichia Coli, aderire alle pareti della vescica e quindi aiuta a prevenire l'infezione.

Ma i ricercatori non hanno ancora ben capito quale sia la quantita' ideale da assumere per far sprigionare gli effetti benefici di questo frutto.
