Lee IM, Djoussé L, Sesso HD, Wang L, Buring JE. JAMA. 2010 Mar 24;303(12):1173-9. Il calo ponderale conseguente alla restrizione calorica associata all’attività fisica regolare può essere più o meno rilevante in relazione al regime dietetico adottato. Non è invece chiara la quantità di esercizio fisico necessaria per controllare il peso corporeo, in assenza di restrizioni caloriche, nelle persone obese. 34000 donne americane, reclutate per lo “Women’s Health Study”, seguite per 13 anni, sono state suddivise in base al dispendio energetico, espresso in equivalenti metabolici (MET), e quindi al livello di attività fisica: meno di 7.5 MET a settimana (< 150 min di movimento a settimana), da 7.5 a 21 MET e 21 o più MET (> 420 min di movimento a settimana). Al termine del periodo di osservazione è stato registrato un aumento medio del peso di circa 2.6 Kg, soprattutto nei soggetti appartenenti ai due gruppi meno attivi. Una relazione inversa tra l’attività fisica e il’incremento ponderale è stata osservata solo per le donne normopeso. I 20-30 minuti al giorno di attività fisica raccomandati dalle linee guida sono quindi sufficienti a ridurre il rischio cardiovascolare, ma non sono sufficienti per il controllo ponderale in assenza di restrizione calorica. Nei soggetti normopeso 60 minuti al giorno di movimento sono efficaci per mantenere il peso forma, mentre nei soggetti obesi il controllo ponderale richiede necessariamente anche una restrizione dell’apporto calorico con la dieta.
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