05/04/13
mangia lentamente allontani il diabete
Questo studio caso-controllo, condotto in Lituania, dimostra che le scorrette abitudini alimentari sono ormai diffuse in tutto il mondo e che è sufficiente modificare una variabile del pasto (il tempo di consumo), per ridurre in modo significativo il rischio di insulinoresistenza e, nel tempo, didiabete di tipo 2. Ma non solo. Concedersi mezz’ora piena per consumare il lunch, invece dei 5 minuti ormai abituali, masticando con cura ogni boccone, favorisce infatti la comparsa del senso di sazietà durante il pasto: con il risultato di un minor introito calorico immediato (studi precedenti hanno definito la differenza di consumo tra i “mangiatori rapidi” ed i “lenti” in circa 70 kcal) e, nell’arco delle ore successive, di una minore necessità di consumare snack. In definitiva, in un miglior controllo ponderale. Il rilascio degli ormoni della sazietà, infatti, implica tempi dell’ordine delle decine di minuti: al di sotto dei quali il segnale di “stop” all’alimentazione non raggiunge il nostro cervello in tempo utile. E’ interessante osservare, infine, che, oltre a consumare meno calorie, i “mangiatori lenti” erano più soddisfatti, al termine del pasto, dei veloci. (NFI)
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