06/04/13

10 regole per una sana alimentazione per adulti;



1. Mangia una grande varietà di cibi

Hai bisogno di più di 40 diversi nutrienti per mantenerti in buona salute e nessun alimento è in grado di fornirli tutti insieme. Oggi, con il grande assortimento di alimenti che abbiamo a disposizione, è facile mangiare una grande varietà di cibi sia che tu compri alimenti freschi da cucinare, sia che consumi piatti pronti o da asporto. Cerca di equilibrare le tue scelte nel corso della giornata! Se il tuo pranzo conteneva molti grassi, scegli una cena ipocalorica. Se a cena hai mangiato molta carne, il giorno successivo mangia del pesce. (EUFIC)

05/04/13

mangia lentamente allontani il diabete




Questo studio caso-controllo, condotto in Lituania, dimostra che le scorrette abitudini alimentari sono ormai diffuse in tutto il mondo e che è sufficiente modificare una variabile del pasto (il tempo di consumo), per ridurre in modo significativo il rischio di insulinoresistenza e, nel tempo, didiabete di tipo 2. Ma non solo. Concedersi mezz’ora piena per consumare il lunch, invece dei 5 minuti ormai abituali, masticando con cura ogni boccone, favorisce infatti la comparsa del senso di sazietà durante il pasto: con il risultato di un minor introito calorico immediato (studi precedenti hanno definito la differenza di consumo tra i “mangiatori rapidi” ed i “lenti” in circa 70 kcal) e, nell’arco delle ore successive, di una minore necessità di consumare snack. In definitiva, in un miglior controllo ponderale. Il rilascio degli ormoni della sazietà, infatti, implica tempi dell’ordine delle decine di minuti: al di sotto dei quali il segnale di “stop” all’alimentazione non raggiunge il nostro cervello in tempo utile. E’ interessante osservare, infine, che, oltre a consumare meno calorie, i “mangiatori lenti” erano più soddisfatti, al termine del pasto, dei veloci. (NFI) 

11/02/13

La dieta per l'endometriosi



L'endometriosi (da endo, dentro e metra, utero) è una malattia cronica e complessa, originata dalla presenza anomala del tessuto che riveste la parete interna dell’utero, cioè l'endometrio, in altri organi quali ovaietubeperitoneovaginaintestino. Ciò provoca sanguinamenti interni, infiammazioni croniche e tessuto cicatriziale, aderenze ed infertilità. Ogni mese, sotto gli effetti degli ormoni del ciclo mestruale, il tessuto endometriale impiantato in sede anomala va incontro a sanguinamento, nello stesso modo in cui si verifica a carico dell'endometrio normalmente presente in utero. Tale sanguinamento comporta un'irritazione dei tessuti circostanti, che dà luogo alla formazione di tessuto cicatriziale e di aderenze. Risulta, quindi, molto importante cercare di contenere questa condizione mediante una dieta adeguata, con cibi che riducano lo stato infiammatorio.

Le raccomandazioni dietologiche, che possiamo formulare, in sintesi, sono le seguenti:
• ridurre il consumo di carne rossa, insaccati e grassi animali
• evitare la margarina, lo strutto ed i prodotti contenenti acidi grassi idrogenati
• prediligere come condimento l’olio extravergine di oliva a freddo
• assumere almeno due porzioni di pesce alla settimana, privilegiando salmone e pesce azzurro
• assumere cinque porzioni complessivamente di frutta e verdura fresca al giorno
• limitare l’assunzione di zuccheri semplici
• moderare l’uso di cibi ricchi in fitoestrogeni, quali la soia
• moderare l’uso di bevande contenenti zucchero o caffeina, soprattutto bevande energetiche, ma anche caffè e tè. E’ consentito l’uso di tè verde, soprattutto se decaffeinato.
• limitare il consumo di alcool
• ridurre o eliminare possibilmente cibi contenenti conservanti (in scatola o confezionati) e coloranti
• cercare di avere un’alimentazione il più possibile variata, secondo i canoni della dieta mediterranea

Non esiste evidenza della necessità di eliminare il grano, e tutti i prodotti contenenti glutine, a meno che non sia stata diagnosticata la CELIACHIA, una comorbidità (una associazione spesso presente) che dovrebbe sempre essere ricercata mediante esami specifici nei casi di endometriosi. Potrebbe comunque essere utile alternare il grano ad altri cereali, quali farro, orzo, avena, mais, riso, quinoa, al fine di sfruttare le proprietà nutrizionali di diversi tipi di alimenti.
Deve essere valutata caso per caso la necessità di eliminare i cibi istamino-liberatori, quali fragole, cioccolato, pomodori, formaggi fermentati, molluschi. L’indicazione in questo senso si pone soprattutto in coloro che hanno comorbidità con patologie di tipo allergico, un’evenienza non infrequente.
Un eventuale colon irritabile deve essere trattato mediante l’associazione con fibre (ad esempio glucomannano), abbondante idratazione, e limitazione di cibi irritanti, quali cioccolato, latte, caffeina. Ricordiamo infatti che il colon irritabile è di per sé causa di dolore addomino-pelvico cronico, che si somma a quello legato alla patologia di per sé.
Inoltre, sarebbe importante indagare l’esistenza di intolleranza al lattosio, altra causa di gonfiore e dolori addominali. Solo in questi casi si pone l’indicazione ad eliminare latte e latticini freschi, o ad assumere prodotti a basso contenuto in lattosio se l’intolleranza è di grado lieve.
Non trova riscontro scientifico il consiglio di abolire totalmente il consumo di latte e latticini, in quanto abbiamo visto che negli studi fino ad oggi pubblicati non è documentata alcuna relazione certa tra latte e sviluppo di endometriosi.
Tuttavia, si tratta di prodotti che possono contenere ormoni, soprattutto estrogeni: in particolare uno studio evidenzia che il latte vaccino presenta un contenuto di 17βestradiolo e di estrone superiore rispetto al latte caprino, che potrebbe rappresentare una migliore fonte alimentare, per chi necessita di una dieta a basso tenore estrogenico, come le donne affette da endometriosi.
Occorre però ridimensionare questo elemento, alla luce di alcuni dati, che indicano che i livelli di estrogeni contenuti nel latte vaccino in commercio non sono a concentrazioni tali da esercitare effetti biologici nel ratto, e che rappresentano una frazione modesta rispetto alla produzione ormonale endogena (tra lo 0,1 e lo 0,01%).
Riguardo alle raccomandazioni relative allo stile di vita, è opportuno praticare una moderata attività sportiva regolarmente, privilegiando sport di tipo orientale (come yoga e tai chi), che hanno alcune evidenze preliminari relative al controllo del dolore mestruale.