27/02/11

Attività fisica e sindrome metabolica nel bambino

 L’attività fisica, unitamente alla dieta, costituisce un importante determinante dello sviluppo dell’obesità e della sindrome metabolica, definita dalla presenza di tre o più fattori di rischio cardiovascolare (trigliceridi, colesterolo HDL, circonferenza addominale, pressione arteriosa, glicemia). Gli autori di questa revisione hanno esaminato i risultati degli studi pubblicati che hanno messo in relazione la pratica dell’attività fisica con la prevalenza di sindrome metabolica in età pediatrica, analizzando poi la possibilità di utilizzare l’attività fisica come alternativa al trattamento farmacologico.
 L’analisi della letteratura esistente mette in evidenza come l’esercizio fisico, che è in grado di influenzare i vari fattori che caratterizzano la sindrome metabolica, rappresenti lo strumento ideale per prevenire i rischi metabolici anche nei bambini. La tipologia, la frequenza, la durata e l’intensità dell’attività fisica modulano in particolare l’ossidazione di carboidrati e lipidi. 
Per questo motivo bambini e adolescenti dovrebbero svolgere almeno 60 minuti al giorno, possibilmente tutti i giorni, di attività moderata o vigorosa, l’unica utile per migliorare la composizione corporea e la distribuzione della massa grassa.
 Considerando che bambini ed adolescenti obesi con sindrome metabolica conducono spesso una vita sedentaria, gli autori sottolineano l’importanza di una strategia di rieducazione nella quale l’attività fisica deve svolgere un ruolo fondamentale. 
Tale processo dovrebbe tenere conto dei livelli di attività dei singoli soggetti e il target di attività fisica dovrebbe essere raggiunto progressivamente, aumentando gradualmente il tempo dedicato all’attività al massimo di 5 minuti per volta.
Brambilla P, Pozzobon G, Pietrobelli A.
Int J Obes (Lond). 2010 Dec 7