23/10/11

Gravidanza: una dieta sana riduce i rischi di malformazioni

 Le donne che seguono una dieta corretta nel periodo di gravidanza hanno meno probabilità di avere bambini con difetti alla nascita. E' quanto emerge da una ricerca condotta da un team della Stanford University pubblicata su Archives of Pediatrics e Adolescent Medicine.

I ricercatori hanno visto che il tasso di bambini nati con problemi al cervello o alla colonna vertebrale, come i difetti del tubo neurale, così come quelli nati con labbro leporino e palatoschisi, diminuisce quando le mamme sono seguite più da vicino nella loro dieta. Molto 'efficace' si è dimostrata essere la dieta mediterranea.
"Gran parte dei difetti alla nascita, tra cui difetti del tubo neurale, si verificano all'inizio della gravidanza, prima che le donne sappiano di essere incinte", ha dichiarato Suzan Carmichael, che ha partecipato allo studio. "Questi sono messaggi importanti per le donne che desiderano una gravidanza", ha aggiunto.
La linea da seguire per coloro che sono incinte o che possono rimanere incinte, ha detto alla Reuters a ricercatrice, è quella di mangiare "una varietà di alimenti, tra cui molta frutta e verdura e cereali, e prendere un integratore vitaminico che contiene acido folico".
Negli Stati Uniti, per esempio, i cereali sono stati integrati con acido folico sin dalla fine degli anni '90, quando studi hanno evidenziato che bassi livelli di folati durante la gravidanza erano legati a disfunzioni congenite al cervello.
La ricerca è stata basata sui dati del National Birth Defects Prevention Study, e ha messo a confronto circa 3.400 donne che hanno avuto un bambino con un difetto del tubo neurale, labbro leporino o palatoschisi e 6.100 donne i cui bambini non hanno avuto alcun un difetto di nascita.
Le donne con una dieta più corretta, più simile a quella mediterranea o comunque compatibile con le linee guida della USDA Food Guide Pyramid, hanno avuto la meta delle probabilità di avere un bambino con difetti cerebrali rispetto alle donne la cui dieta era più lontana dalle linee guida; il 34 per cento in meno di probabilità di avere un bambino con labbro leporino e il 26 per cento in meno di probabilità di avere uno con palatoschisi.
"Se sei una donna in procinto di gravidanza o che pensa di poter rimanere incinta, hai una ragione in più per prenderti cura di te stessa", ha detto infine Carmichael.

14/06/11

Nuove linee guida nutrizionali per l’Europa

Su richiesta della Commissione Europea, l'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare ha fornito indicazioni sui consumi di grassi, carboidrati, fibre e acqua, sulla base delle nuove conoscenze. Questi valori dietetici di riferimento stabiliscono l'assunzione ottimale di nutrienti in una dieta equilibrata che insieme ad uno stile di vita complessivamente sano, contribuisce a mantenere una buona salute.
Aggiornamenti in corso 
L’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) sta aggiornando i valori dietetici di riferimento (DRV), pubblicati nel 1993.1 Questo lavoro fornirà linee guida nutrizionali complete, ad esempio per l'etichettatura alimentare e per la definizione di obiettivi di salute pubblica in Europa. Dopo lunghe consultazioni con gli Stati membri, con la comunità scientifica e altri soggetti interessati, sono stati pubblicati i DRV per grassi, carboidrati, fibre alimentari e acqua.2 Mentre quelli per energia, proteine, vitamine e minerali sono ancora in elaborazione. 

Considerazione delle malattie croniche 
In passato, i valori di assunzione giornaliera raccomandati erano volti soprattutto a prevenire carenze di particolari nutrienti. Negli ultimi decenni conoscenze più approfondite hanno permesso di comprendere che la composizione nutrizionale della dieta ha un profondo impatto sullo sviluppo di malattie croniche quali il cancro, il diabete, l'osteoporosi e malattie cardiache, e quindi sulla salute a lungo termine. Questo è il motivo per cui i DRV ora comprendono raccomandazioni sulle assunzioni di sostanze nutritive come carboidrati, fibre e grassi. 

Range dei carboidrati 
L’EFSA non ha più dato dei valori specifici bensì ha stabilito un intervallo accettabile di assunzione di carboidrati (considerando insieme zuccheri e amidi), noto come range di riferimento per l’apporto di tali nutrienti. Diete contenenti tra 45-60% di energia ottenuta da carboidrati al giorno, in combinazione con un ridotto apporto di grassi e di grassi saturi, migliora i fattori di rischio metabolici per le malattie croniche.3 Non sono state trovate prove sufficienti per collegare una mancata assunzione o un superamento del limite massimo di apporto di zuccheri totali o di zuccheri aggiunti con l'aumento di peso, carenze di micronutrienti o carie. Adeguate misure di igiene orale con dentifrici al fluoro contribuiscono alla prevenzione della carie. 

Soglia delle fibre 
Le raccomandazioni riguardo l’assunzione di fibre si basano sulla quantità necessaria di fibre per mantenere una corretta funzionalità intestinale. La quantità giornaliera accettabile è pari a 25 gr al giorno.3 Tuttavia si è visto che il consumo di alimenti ricchi in fibra come i cereali integrali, frutta e verdura, che apportano più di 25 gr al dì di fibra, aiuta a mantenere il controllo del peso e riduce il rischio di malattia cardiaca e di diabete di tipo 2. E’ importante tenere in considerazione questo fatto quando si scelgono gli alimenti base per una dieta. 

Range dei grassi 
L’EFSA ha inoltre stabilito un range di assunzione dei grassi pari al 20-35% dell’assunzione energetica giornaliera.4 All’interno di questo range, stabilito in base alle osservazioni dell’assunzione con la dieta, non sono stati riscontrati né palesi carenze nutrizionali né effetti collaterali sulla quantità di grassi nel sangue e sul peso corporeo. È stato inoltre rilevato che una maggiore assunzione di grassi può essere compatibile sia con una buona condizione di salute sia con un normale peso corporeo, in base al tipo di alimenti consumati e del livello di attività fisica. I grassi saturi devono essere assunti in minore quantità possibile in una dieta adeguata dal punto di vista nutrizionale, così come i grassi trans, che non sono richiesti dal corpo umano. Non sono stati indicati dei livelli specifici di grassi mono o poli insaturi ma è stato detto che questi dovrebbero sostituire i grassi saturi, dove possibile. Gli acidi grassi omega-3 a lunga catena, che si trovano nell’olio di pesce, sono particolarmente benefici per la salute cardiaca ed è stato stabilito che un adeguato apporto di questi nutrienti è pari a 250mg al dì. Un’assunzione giornaliera di 20gr di salmone è sufficiente ad apportarne la corretta quantità.5 

Acqua 
Un sufficiente apporto di acqua è di vitale importanza per quasi tutte le funzioni dell’organismo e in particolare per regolare la temperature corporea. Una perdita del 10% dell’acqua corporea può essere fatale. Il fabbisogno di acqua può variare, più è elevata l’attività fisica e più la temperatura ambientale è elevata, maggiore sarà la richiesta di acqua. L’EFSA ha fissato un adeguato apporto di acqua, basandosi su una moderata attività fisica e temperature ambientali medie, pari a 2 litri al giorno per le donne e 2,5 litri al dì per gli uomini.6 Questo dato comprende l’acqua assunta sia con le bevande sia con gli alimenti. 

Consulenza alimentare 
Per essere utili per i consumatori, i DRV devono essere tradotti in consigli utili su quali cibi mangiare e in quali quantità e proporzioni. Queste linee guida dietetiche devono necessariamente tener conto delle diversità culturali nell’assunzione degli alimenti presenti nelle varie regioni e paesi, devono essere semplici da applicare e fornire consigli diretti sui modelli alimentari che permettano di mantenersi sani e di prevenire le patologie legate alla dieta.7 Ci sono ancora delle incertezze riguardo alla ottimale quantità di carboidrati (soprattutto di zucchero), fibre e grassi da poter assumere quotidianamente con la dieta. Pertanto ci dobbiamo ancora aspettare delle modifiche di queste linee guida per il futuro, come testimonianza del miglioramento della relazione tra dieta e salute. 
Bibliografia
1. Reports of the scientific committee for food (1993). 31st series. Nutrient and energy intakes for the European community. European Commission. Luxembourg. Disponibile all’indirizzo: http://ec.europa.eu/food/fs/sc/scf/out89.pdf
2. EFSA sets European dietary reference values for nutrient intakes. Disponibile all’indirizzo: http://www.efsa.europa.eu/en/press/news/nda100326.htm?wtrl=01
3. EFSA panel on dietetic products, nutrition and allergies (2010) Scientific opinion on dietary reference values for carbohydrates and dietary fibre. EFSA Journal 8(3):1462. Disponibile all’indirizzo: http://www.efsa.europa.eu/en/efsajournal/pub/1462.htm
4. EFSA panel on dietetic products, nutrition and allergies (2010) Scientific opinion on dietary reference values for fats, including saturated fatty acids, polyunsaturated fatty acids, monounsaturated fatty acids, trans fatty acids and cholesterol. EFSA Journal 8(3):1461. Disponibile all’indirizzo: http://www.efsa.europa.eu/en/efsajournal/pub/1461.htm
5. Food Standards Agency (2002). McCance and Widdowsons’s The Composition of Foods, 6th summary edition. Cambridge: Royal Society of Chemistry.
6. EFSA panel on dietetic products, nutrition and allergies (2010) Scientific opinion on dietary reference values for water. EFSA Journal 8(3):1459. Disponibile all’indirizzo: http://www.efsa.europa.eu/en/efsajournal/pub/1459.htm
7. EFSA panel on dietetic products, nutrition and allergies (2010) Scientific opinion on establishing food-based dietary guidelines. EFSA Journal 8(3):1460. Disponibile all’indirizzo: http://www.efsa.europa.eu/en/efsajournal/pub/1460.htm

27/02/11

Attività fisica e sindrome metabolica nel bambino

 L’attività fisica, unitamente alla dieta, costituisce un importante determinante dello sviluppo dell’obesità e della sindrome metabolica, definita dalla presenza di tre o più fattori di rischio cardiovascolare (trigliceridi, colesterolo HDL, circonferenza addominale, pressione arteriosa, glicemia). Gli autori di questa revisione hanno esaminato i risultati degli studi pubblicati che hanno messo in relazione la pratica dell’attività fisica con la prevalenza di sindrome metabolica in età pediatrica, analizzando poi la possibilità di utilizzare l’attività fisica come alternativa al trattamento farmacologico.
 L’analisi della letteratura esistente mette in evidenza come l’esercizio fisico, che è in grado di influenzare i vari fattori che caratterizzano la sindrome metabolica, rappresenti lo strumento ideale per prevenire i rischi metabolici anche nei bambini. La tipologia, la frequenza, la durata e l’intensità dell’attività fisica modulano in particolare l’ossidazione di carboidrati e lipidi. 
Per questo motivo bambini e adolescenti dovrebbero svolgere almeno 60 minuti al giorno, possibilmente tutti i giorni, di attività moderata o vigorosa, l’unica utile per migliorare la composizione corporea e la distribuzione della massa grassa.
 Considerando che bambini ed adolescenti obesi con sindrome metabolica conducono spesso una vita sedentaria, gli autori sottolineano l’importanza di una strategia di rieducazione nella quale l’attività fisica deve svolgere un ruolo fondamentale. 
Tale processo dovrebbe tenere conto dei livelli di attività dei singoli soggetti e il target di attività fisica dovrebbe essere raggiunto progressivamente, aumentando gradualmente il tempo dedicato all’attività al massimo di 5 minuti per volta.
Brambilla P, Pozzobon G, Pietrobelli A.
Int J Obes (Lond). 2010 Dec 7