31/03/10

La salute del cuore passa spesso attraverso le scelte alimentari

Gli acidi grassi fanno bene alla salute e aiutano a prevenire le malattie cardiovascolari. Una nuova conferma arriva da uno studio condotto presso la Harvard Medical School che ha analizzato i dati relativi a circa 13.000 persone e ha scoperto che il segreto per un cuore sano è abbattere i grassi saturi, da un lato, e incrementare i grassi polinsaturi dall’altro.
I nutrizionisti raccomandano di non assumere più del 13% delle calorie quotidiane da grassi saturi. Questo perché queste sostanze possono favorire un incremento dei livelli di colesterolo cattivo e favorire lo sviluppo dell’aterosclerosi.
Al contrario i grassi polinsaturi, che si trovano soprattutto nel pesce e nell’olio extravergine di oliva, favoriscono un aumento del colesterolo buono e quindi non dovrebbero mai mancare dalla dieta quotidiana.
I ricercatori statunitensi hanno dimostrato che per ogni incremento del 5% del consumo di grassi polinsaturi si registra un calo del 10% delle malattie cardiache. Dariush Mozaffarian, autore dello studio, ha spiegato che il segreto sta, quindi, nel ridurre la quantità di grassi saturi e nell’aumentare quella di grassi polinsaturi.

20/03/10

Mai farsi mancare il calcio nella dieta: aumenta le chance di una lunga vita

Un po’ di calcio nella tua dieta e vivrai più a lungo. E’ il consiglio del team di ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma guidati da Joanna Kaluza: monitorando per dieci anni lo stile di vita e lo stato di salute di circa 23.000 uomini tra i 45 e i 79 anni, questi studiosi hanno, infatti, concluso che le persone che consumavano una maggiore quantità di calcio avevano il 25% di rischio in meno di morire per qualsiasi causa nel decennio successivo, rispetto ai coetanei che assumevano minori quantità di calcio.
Lo studio, pubblicato sull’American Journal of Epidemiology, ha preso in considerazione solo il calcio assunto attraverso gli alimenti e non grazie agli integratori e ha confermato che un maggiore consumo di calcio è collegato a una riduzione del 23% del rischio di malattie cardiache, mentre non avrebbe alcuna significativa influenza sulla riduzione del rischio di cancro.
La Kaluza ha spiegato che il calcio riduce la mortalità agendo in molti modi: ad esempio abbassando la pressione sanguigna, i livelli di colesterolo o quelli dello zucchero nel sangue. I ricercatori hanno esaminato anche gli effetti del magnesio, ma non hanno riscontrato alcun collegamento tra l’assunzione di alte quantità di magnesio e una riduzione della mortalità.

04/03/10

Obesità: già a tre anni segni di problemi cardiaci

Già a tre anni i bambini obesi hanno elevati valori di una proteina associata a problemi cardiaci.
Lo afferma una ricerca statunitense su 16 mila soggetti pubblicata dalla rivista Pediatrics. I ricercatori dell'Università del Nord Carolina hanno esaminato il sangue dei pazienti, di età compresa tra uno e 17 anni, valutando i livelli di una proteina, chiamata C-reattiva, che è considerata il segno di un'infiammazione in corso, e che negli adulti è legata fortemente alla probabilità di sviluppare problemi cardiaci.
Nel gruppo di bimbi più piccoli, fino a tre anni, alti livelli di questa proteina sono stati trovati nel 40% degli obesi e nel 17% dei sani, mentre nel gruppo dei più vecchi, da 15 a 17, la percentuale sale all'83% negli obesi contro il 18% dei sani.
"Abbiamo trovato una correlazione tra il peso e il marker dell'infiammazione molto prima del previsto - ha spiegato Asheley Cockrell Skinner, che ha coordinato lo studio, alla BBC - non sappiamo se è l'obesità a causare l'infiammazione o il contrario, ma pensiamo che quella vera sia a prima ipotesi, e che l'infiammazione poi produca i danni cardiaci a lungo termine".